Link utili: www.growtheplanet.com/it/
Link utili: www.oneplanetfood.info
Perché quell’articolo espone a rischio trivellazione una
superficie marina più grande della Sicilia e costituisce una sanatoria
non solo dei titoli acquisiti dai petrolieri al giugno 2010 ma anche
delle istanze di prospezione e di ricerca in mare nella fascia di
interdizione delle 12 miglia, mettendo a rischio le aree protette e le
zone litoranee di pregio.
Sono
oltre 7000 gli emendamenti al testo proposto dalla Commissione e solo una
manciata di queste proposte di modifica va, secondo il WWF, nella direzione
giusta per una riforma della PAC in grado di rendere concretamente sostenibile
l’agricoltura europea. Le Associazioni che hanno promosso la Good Food March vogliono evidenziare come
negli ultimi 50 anni le risorse che il bilancio dell’Unione Europea
destina all’agricoltura sono state impiegate per sostenere essenzialmente
la produzione alimentare industrializzata. Questa forma di agricoltura sta
minacciando l'esistenza dei nostri agricoltori del Nord e del Sud del mondo.
Crea, da un lato, insicurezza alimentare a livello globale e, dall’altro,
montagne di rifiuti alimentari. Distrugge l'ambiente perché si basa su un uso
eccessivo di fertilizzanti chimici, pesticidi nocivi e combustibili fossili.
Gli allevamenti intensivi dipendono dalle importazioni di soia destinata
all'alimentazione animale. Questi allevamenti ignorano il benessere degli
animali, aggravano il cambiamento climatico e conducono all'abbandono delle
aree rurali. Chiediamo una profonda revisione del nostro sistema
agroalimentare. Per questo la PAC deve cambiare in modo sostanziale, premiando
le aziende agricole che adottano pratiche colturali più sostenibili per
l’ambiente, amiche della biodiversità e del clima. Questa
estate, agricoltori, cittadini e giovani provenienti da tutta Europa hanno
marciato verso Bruxelles, a piedi, in bicicletta o con il trattore per
ritrovarsi insieme il 19 settembre per chiedere che l'Unione Europea assicuri
un buon cibo e una buona agricoltura.
Il WWF rinnova per
questo la richiesta al Ministro dell’agricoltura, Mario Catania, di un
convinto impegno del Governo italiano a sostenere una riforma
“verde” della Politica Agricola Comune dell’Unione Europea in grado di valorizzare i modelli
di gestione delle aziende agricole più virtuosi e funzionali alla conservazione
della biodiversità, alla gestione sostenibile delle risorse idriche e alla
mitigazione ed adattamento ai cambiamenti climatici. Contrapporre oggi la sostenibilità economica delle aziende agricole alla
sostenibilità ambientale sarebbe un gravissimo errore, la tutela
dell’ambiente può rappresentare infatti per le nostre imprese agricole
una opportunità di sviluppo ed innovazione nell’ambito della
multifunzionalità dell’agricoltura che veda riconosciuto economicamente
il contributo fornito al mantenimento dei beni e servizi pubblici nelle aree
rurali. Il sostegno all’introduzione
del greening nel primo pilastro della PAC è giustificato proprio dalla
volonta’ di attribuire un giusto riconoscimento economico alle aziende
agricole che assumono maggiori impegni volontari per la tutela
dell’ambiente. I pagamenti
diretti del primo pilastro devono premiare i modelli virtuosi di gestione
dell’agricoltura in grado di assicurare la conservazione del nostro
patrimonio naturale e la vitalità dei territori rurali assicurando accanto alla
produzione primaria di cibo anche servizi ambientali e sociali, mentre lo sviluppo rurale (secondo pilastro della PAC) deve
essere rafforzato assicurando almeno il 50% delle risorse totali assegnate
all’agricoltura nel bilancio dell’Unione Europea. Lo
sviluppo rurale è considerato infatti dal WWF lo strumento più efficace della
PAC per affrontare le sfide ambientali, per questo almeno il 50% delle risorse dello sviluppo rurale dovrebbe essere
attribuito alle misure ambientali per le quali è indispensabile garantire anche
una quota maggiore di cofinanziamento dai fondi comunitari.
WWF con RiutilizziAMO l’Italia
mira a suscitare un movimento culturale e sociale che serva a
reinventare il nostro territorio, riducendo il consumo del suolo.
Abbiamo bisogno delle tue idee, della creatività delle comunità locali.